La biglietteria apre alle 6. Sono lì già dalle 6 meno un quarto.
Finalmente ci sono. Il mio sogno si sta avverando.
Sto entrando. A Petra.
Il Siq è la via di accesso alla mitica città, una stretta gola in cui ci si passa al massimo con un carretto.
La gola è tortuosa e la luce del sole passa attraverso la stretta apertura in alto.
Dopo qualche centinaio di metri si intravede qualcosa; i turisti più avanti sollevano lo sguardo. Rallento.
Mi fermo. Poi mi incammino di nuovo, voglio assaporare questi momenti lentamente. E finalmente arrivo al “tesoro“.
È meraviglioso essere qui. Il sole risplende su mezza facciata, illuminandone il rosso-arancio.
Il tesoro viene così chiamato perchè un tempo si credeva che l’urna in cima contenesse il tesoro di un faraone, cosa non vera. Guardando bene si notano delle scalfiture: colpi di arma da fuoco sparati nel tentativo di fare breccia e scoprire il fantomatico tesoro.
Nel piazzale antistante si aggira un ragazzo giordano in uniforme tradizionale: non so se sia una rievocazione o un’alta uniforme tutt’ora utilizzata:
Proseguendo nel cammino si incontrano ambienti tutti scolpiti nella roccia: tombe, urne, abitazioni.
Sono estasiato, è un luogo quasi surreale eppure fatto di solida, dura roccia.
Cammino per tutto il giorno, fermandomi a guardare i dettagli, poi i panorami e gli scorci.
E così fa quasi buio e devo rientrare, contentissimo. Ma domani si continua.
Qualche informazione utile: i tipi di biglietto disponibili sono 3: valido per un giorno, per 2 giorni o quello da 3 giorni, che consente di entrare anche un quarto giorno. All’epoca del mio viaggio, nel 2010, il costo del biglietto da 3 giorni era di 43 denari giordani, ma poco tempo dopo sarebbe aumentato. Oggi il biglietto giornaliero costa 50 denari, che diventano 90 se non si pernotta.