Per raggiungere il monastero di Mar Musa, a Nabek ho fatto l’autostop: appena sollevata la mano si è fermata un’auto; il proprietario mi ha accompagnato fin sotto la gradinata, a tre chilometri dalla strada principale. Prima di salutarci mi ha mostrato una banconota da 100 lire siriane. Credevo che li chiedesse come compenso, invece me li stava regalando. Al mio primo senso di smarrimento é seguito lo stupore e un pò di commozione: voleva che mi ricordassi di lui quando fossi rientrato in Italia. Obiettivo raggiunto, signor Fadi.
E’ partito dall’Australia. Due anni fa. E sta tornando al villaggio di suo padre.
Passiamo il giorno e la serata insieme, in questa foto il gestore di un internet cafe’ (a destra) ci invita a cena nel suo scantinato, alla fine del digiuno (qui c’e’ il Ramazan).
Con Lokman passo anche il giorno successivo, durante la visita al Nemrut Dağı. E poi mi invita ad andare da lui. E’ totalmente fuori strada per me; ci penso per un po’. Poi accetto.
Quindi dal Nemrut Dağı a Kahta, poi bus fino ad Adana, poi bus fino a Niğde e da li in auto fino al villaggio.
Ecco una casa di fango:
Una viuzza:
La zona e’ famosa per la coltura delle mele:
Ovviamente Lokman ha fatto visita ai suoi parenti, praticamente tutto il villaggio. Il te’, che ho bevuto ad ettolitri:
La bisnonna:
Zie, zii, cugini e cugine:
Vista del lago nei pressi del villaggio:
Una bella esperienza, sopratutto perche’ durante i festeggiamenti per la fine del Ramazan. Potete immaginare quanto abbia mangiato, anche contro la mia volonta’. Non sta bene da queste parti rifiutare.